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Response to Arcilesbica's open letter

A seguito della Lettera Aperta pubblicata da Arcilesbica, la House of Serenissima desidera rispondere come segue:

Abbiamo scoperto con un profondo disagio (per dire poco) la lettera aperta a chi manifesta l’8 marzo di Monica Lanfranco con ArciLesbica. 

In quanto House di artistə queer, gay, lesbiche, trans, non binary, questi discorsi di esclusione dentro la nostra comunità sono insopportabile. 

Si può leggere sul sito web di ArciLesbica la presentazione: «ArciLesbica persegue la finalità di combattere ogni forma di pregiudizio e di discriminazione nei confronti delle lesbiche e delle donne in generale , di rivendicare il riconoscimento e il pieno godimento dei loro diritti civili, di dare visibilità alle lesbiche sul piano politico, culturale e dei diritti, promuovendone l’affermazione e la diffusione della cultura». 

Finora, siamo d’accordo su tutto. Ma spiegateci un attimo: se la vostra lotta è contro le discriminazioni nei confronti delle lesbiche, perché escludere nei vostri discorsi le persone trans o non binarie? Che minaccia rappresenta per la lotta e la visibilità delle lesbiche? Facendo ciò, state puntando la « minaccia » o il « colpevole » sbagliato. Oggi più che mai dobbiamo essere unitə nelle lotte per i nostri diritti: quelle delle lesbiche e di tutte le persone LGBTQIA+. Avete visibilità, usatela per il bene di tuttə, non per dividere. 

Sentirsi minacciate dalle donne trans è uno spostamento di una paura reale (quella del patriarcato) verso un soggetto innocente, una fobia, come avviene per tutte le fobie. 

Il vostro discorso è transfobico. Come volete che sia presa sul serio la vostra lotta contro le discriminazioni se voi stesse discriminate altrə persone? A nome di cosa ? 

Avete mai sentito parlare della « Lavender Menace »? La cosiddetta « minaccia lavanda », teorizzata da Betty Friedan nel 1969, militante femminista dell’epoca, che ‘teorizzava’ la minaccia che le lesbiche rappresentavano per il movimento femminista.

ArciLesbica sta facendo la stessa cosa, ora, con le persone trans e non binarie. 

La prima cosa che ci aggredisce aprendo il vostro sito è la promozione del libro « Noi, le lesbiche »: « Le lesbiche si trovano oggi a fronteggiare la sfida del transfemminismo secondo cui una persona di sesso maschile può essere lesbica, se si dichiara tale, poiché dire equivarrebbe ad essere. »

Noi, lesbiche della House of Serenissima, non condividiamo la vostra visione escludente dell’identità lesbica. La scrittrice e militante francese Alice Coffin scrive « essere lesbica è une festa ». Noi siamo fierə di esserlo, di riappropriarci questa parola, che per molto tempo è usata dal patriarcato per renderci oggetti del loro sguardo e del loro sistema. Siamo felici di essere circondate da lesbiche trans. 

Non si dovrebbe più spiegare questa cosa, ma sembra che non l’abbiate capito: una donna trans è una donna. Punto. Non c’è nessun dibattito. 

È così facile trovare un capro espiatorio, lo sta facendo Trump, lo sta facendo Meloni, lo state facendo voi. 

Lottando contro le persone trans, lottate contro voi stesse. Ricordatelo sempre.

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